Gubbio, Provinz Perugia, Italien
Einsiedelei und Höhle von S. Cecilia, Schlucht "Le Tazze"
Länge | 3.7 km |
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Elevation Erhören | 304 m |
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Schritte | 5500 |
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Wald
Fluss
Panoramablick
Wilde Blumen
Gebirge
Historischer Ort
Ruhiger Ort
Höhle
Heiße Quellen
Wasserfall
Tierwelt
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Bad
Bewachsen
Abseits
Matschig
Steinig
Kein/Schwaches Signal
Routen Details
Einsiedelei und Höhle von S. Cecilia, Schlucht "Le Tazze" ist eine 3.7 km (5.500-stufige) Route in der Nähe von Gubbio, Provinz Perugia, Italien. Diese Route hat einen Höhenunterschied von ca. 304 m und wird mit schwierig bewertet. Weitere Routen dieser Art findest du in der Pacer-App.
Non lontano da Perugia e Umbertide, ma ancora nel comune eugubino, in una forra affascinante e suggestiva, rumoreggia il torrente Mussino, che forma cascate, gorghi, salti di sasso in sasso, fino al sacrificio finale per unire le sue acque a quelle del Tevere, nei pressi di Pierantonio. Ma non è tutto, vicino alle sue sorgenti, in un incantevole gioco di rivoli, le “Tazze del Mussino” invitano l’escursionista a salire poi verso il piccolo ma suggestivo Santuario di Santa Cecilia. Itinerario che si svolge su sentieri dal terreno vario (pascoli, detriti pietraie). Richiede allenamento per la lunghezza del percorso e/o per il dislivello oltre ad un adeguato equipaggiamento (scala di difficoltà E) La Santa risulta connotata da una serie di elementi che sono tipici di tante figure - soprattutto femminili - caratterizzate da elevato misticismo, capacità di veggenza e di ottenimento di guarigioni fisiche e spirituali per la loro intercessione presso Dio. Elemento principale comune anche ad altre figure è l’acqua sorgiva: a Montelovesco (raggiungibile da Camporeggiano e da Pierantonio) si scende lungo l’accidentato percorso che porta alle “tazze” - delle coppe scavate nella pietra e che la tradizione attribuisce all’intervento della santa allo scopo di raccogliere l’acqua - e all’insenatura a forma di vasca sotto una cascatella dove la santa si bagnava. (Si utilizza quest’acqua, devotamente, come terapia: si beve, ci si bagnano gli arti doloranti, si porta ai malati). Impronte delle ginocchia della santa e della sua capretta si possono individuare nel catino roccioso dove andava a lavarsi o sul soffitto della grotta, scavata nello scoglio, in cui Cecilia avrebbe trascorso la sua vita eremitica, lasciandovi le tracce del corpo dormiente rimaste sempre intatte. La piccola chiesa di Santa Cecilia Eremita, che sorge nella frazione di Montelovesco in un luogo isolato, carico di suggestioni e di silenzi, dove a metà del 1200 la giovane Cecilia aveva scelto di condurre vita eremitica e di preghiera, seguita poi da altri giovani, è ancora oggi viva e diffusa in tutta la zona, nei comuni di Gubbio, Umbertide, Pietralunga, nello stesso capoluogo e perfino nelle località del lago Trasimeno. Devozionale e suggestiva la visita alla nicchia sottostante la chiesa, scavata in una parete rocciosa dal torrente Mussino, nota come grotta di Santa Cecilia